L’isola della piccola Flo

  

 

I 50 episodi di questo cartone animato raccontano la storia di Flo Robinson, bambina vispa e un pò maschiaccio che vive a Berna con i fratelli Franz e Jack, la mamma Anna, il papà Ernest, medico, e la tata Marie, alla quale è legatissima. La quotidianità di questa agiata famiglia viene stravolta dalla decisione del padre di trasferirsi in Australia, dove scarseggiano i medici. Flo è inizialmente disperata all’idea di lasciare Marie, ma alla fine si convince e l’entusiasmo la travolge, più difficile è la situazione del fratello Franz, che sogna un futuro da direttore d’orchestra, ed è certo che in Australia non potrà studiare. In un primo momento, i genitori decidono di lasciarlo in Svizzera con gli zii, che si trasferiranno nella loro casa, in modo che il figlio possa realizzare il suo sogno. Alla fine anche Franz sale sulla nave con la sua famiglia.  Il viaggio inizia nel migliore dei modi e i Robinson conoscono Emily, ragazza appassionata di musica con la quale Franz lega moltissimo. La felicità è interrotta da un terribile tifone che fa naufragare la nave e i Robinson sono gli unici a rimanere a bordo, mentre gli altri passeggeri fuggono con le scialuppe. In un primo momento anche Franz sembra avere la peggio e cade in mare, ma il capitano della nave lo lega all’albero maestro per non farlo affogare e infatti il ragazzo riuscirà a sopravvivere e sarà presto trovato dai suoi. La famiglia Robinson, dopo la fine del tifone, riesce a scorgere un’isoletta non lontana e, costruita una zattera e imbarcati viveri, animali e alcuni oggetti utili, la raggiunge. Questa nuova vita non è facile; sistemati in un accampamento di fortuna lungo la costa, i protagonisti vengono attaccati dai lupi, tanto che saranno costretti a trasferirsi successivamente in una grotta. I Robinson, tuttavia, non si scoraggiano, costruiscono una casa sull’albero molto sicura, e si adattano presto alla vita dell’isola, soprattutto i pià piccoli, mentre la madre è più restia e tenta il più possibile di evitare che i suoi figli diventino dei piccoli selvaggi: non manca mai nel corso della giornata lo spazio dedicato ai compiti. Non mancano i momenti drammatici, come quello del ritrovamento del cadavere del capitano della nave, e quelli divertenti, come l’amicizia tra il piccolo Jack e Mercr, uno strano animaletto che diventa la sua mascotte.

In seguito altri due naufraghi giungono sull’isola, un vecchio marinaio, Willy Morton, e un ragazzino, Tom Tom. Grazie al loro aiuto tutti insieme costruiscono un battello che li riporterà nel mondo civilizzato dove Franz ritroverà Emily, unica superstite al naufragio. L’ultimo episodio mi lasciò una certa tristezza; i tre fratelli lasciano infatti l’isola, mentre i loro genitori decidono di restare, perche la loro vita ormai è sull’isola.

Il cartone, ambientato in uno spazio primitivo e lontano dalle comodità quotidiane, sottolinea l’importanza delle piccole cosedi tutti i giorni, l’acqua, il fuoco…

 

Sigla

Con grande tempesta, tuoni e lampi
la nostra avventura incominciò.
Il mare in burrasca, i forti venti
il grande veliero affondò.

Tutta la notte cercammo gli assenti
ma più nessuno si salvò.
E trascinati da forti correnti
finalmente terra si toccò.

Ora siamo su quest’isola,
poche le comodità.
Ma come in una grande favola
noi viviamo in libertà.
Sembra un paradiso l’isola
qui non c’è malvagità.
Mai la vita si fa gelida
regna la serenità.

Ma quando buio si fa,
verso sera scende la paura,
il grande fuoco s’accenderà,
la capanna resterà sicura,
tutti in coro si canterà,
«Ninna nanna» nella Luna chiara
ed il piccino s’addormenterà.

Vita libera sull’isola,
piccola comunità.
La natura ci fa regola
con la sua maternità.

Il Sole è già alto su nel cielo,
i pappagalli parlano di già.
Le trappole pronte attendono al suolo,
oggi buona caccia si farà.
La piroga è scesa in alto mare,
quanto pesce porterà.
Al campo muore l’ultimo fiore,
nel vecchio mondo chi ci tornerà?

Ora siamo su quest’isola,
poche le comodità.
Ma come in una grande favola
noi viviamo in libertà.
Sembra un paradiso l’isola
qui non c’è malvagità.
Mai la vita si fa gelida
regna la serenità.

Ma quando buio si fa,
verso sera scende la paura,
il grande fuoco s’accenderà,
la capanna resterà sicura,
tutti in coro si canterà,
«Ninna nanna» nella Luna chiara
ed il piccino s’addormenterà.

Ora siamo su quest’isola,
poche le comodità.
Ma come in una grande favola
noi viviamo in libertà.
Sembra un paradiso l’isola
qui non c’è malvagità
mai la vita si fa gelida
regna la serenità.

Vita libera sull’isola
piccola comunità.
La natura ci fa regola
con la sua maternità.

 

Questa è la primissima sigla, cantata dai Cavalieri del Re, ne esiste anche una più recente, ma non mi piace ^_^